domenica 28 settembre 2008

Sweet London

Quest'estate prima di partire per le vacanze mi sono detta "Questa è l'ultima volta a Londra". Dopo sei volte che ci andavo in 2 anni avevo deciso di dedicarmi ad altre città europee. Ed invece a distanza di 1 solo mese ho una voglia matta di partire, di andare a vedere un altro musical, di girare per le strade, di scoprire altre vie ed altri quartieri. Mi sa che adesso vado sul sito di Ryanair a vedere se c'è qualche offerta. Tra l'altro mi è già venuta voglia di birra e di musei.

domenica 27 luglio 2008

Lenny Kravitz in concerto



Settimana scorsa siamo andati al concerto di quel concentrato sessuale di Lenny Kravitz.
Fantastico il concerto, orgasmico lui.
Uno dei pochi uomini pienamente consapevoli dell'aura di erotismo che lo circonda.

La solitudine dei numeri primi

Premetto che non ho letto il libro e che questo post è volgare.

Vado in libreria è mi capita tra le mani uno dei best seller del momento "La solitudine dei numeri primi".
Comincio a leggerlo e mi piace, mi fa ridere, mi ricorda in parte le vacanze sulla neve che facevo con i miei genitori.
Diego passa e mi dice che è una menata pazzesca tanto che lo ha regalato ad un amico che era interessato al libro.
Io replico "A me piace, fa ridere".
Diego aggrotta le sopracciaglia e se ne va mormorando "Sarà, io l'ho trovato pesantissimo".
Abbandono la lettura del libro e mi metto a leggere la trama "E' possibile che un incipit divertente faccia sprofondare il libro nella più cupa tristezza" dico tra me e me.
E mentre questo pensiero si sta ancora materializzando nella mia testa mi rendo conto che il libro è effettivamente una menata pazzesca, come lo ha definito Diego.
A quel punto alcuni elementi che mi hanno fatto divertire diventano agghiaccianti e nella mia testa si susseguono le seguenti frasi:
- Pirla di un genitore, ma non hai insegnato a tua figlia che se ti scappa la pipì si va in bagno? e se si mette dietro ad un albero deve abbassare i pantaloni o slacciarsi la tuta da sci prima di farla?
- Deficiente di una bambina a dieci anni non ti sembra un po' da cogliona pisciarsi addosso?
- Stronzi di genitori perchè date il latte a colazione a vostra figlia che si sa che con il freddo la cacarella è garantita
- Sempre più deficiente di una bambina, già pisciarsi addosso è da cretini, ma cacarsi addosso non riesco neanche a definire che cosa sia.

Al ragazzino che abbandona la sorella un po' ritardata al parco e va ad una festa, solo perchè se ne vergogna non lancio improperi solo perchè l'ho letto nel riassunto e non dalle parole dell'autore, per cui non ho abbastanza elementi narrativi, per incazzarmi anche con lui.

Da quel poco che ho letto e dall'incazzatura che ne è scaturita, penso sempre di più che la maggior parte dei genitori di oggi siano dei coglioni e che i figli non possono essere altro che il frutto dei suddetti genitori.
Ma è mai possibile che non si riesca ad insegnare, l'educazione, il rispetto, l'amor proprio ed un minimo di orgoglio? E per orgoglio, non intendo la spocchia, l'alterigia e quel senso di onnipotenza che contraddistingue tutti i ragazzini dai dodici anni in su. Parlo del senso di responsabilità e del senso del dovere, dell'atavico distinguo tra bene e male, tra giusto e sbagliato.
Come cazzo si fa ad abbandonare la propria sorella al parco.
Cazzo!!!

In conclusione penso che il libro non lo leggerò

sabato 26 luglio 2008

Sorriso amaro

Sto andando a prepararmi il caffè con la calma e la rilassattezza che contraddistingue il sabato mattina, dove non ci sono sveglie che suonano, metropolitane da prendere e passi veloci da fare per raggiungere l'ufficio. Il cielo coperto da al tutto quell'atmosfera ovattata che mi lascia ancora in un piacevole stato di torpore e mentre preparo il caffè il mio sguardo vacuo scorge un libro lasciato in giro da Diego.
"Terra" di Stefano Benni.
Ho l'abitudine di leggere la quarta di copertina dei libri che trovo per casa, così per inerzia, con l'occhio ancora pieno di sonno scorro quelle trenta righe riassuntive e poi scendo alla copertina e al prezzo quasi senza rendermene conto.
Arrivata al prezzo un semi sorriso, paragonabile a quello di una paralisi mi stravolge il viso in una sorta di smorfia.
Lire 12.000 Euro 6,20.
Ci hanno fatto illudere che non sarebbe cambiato niente.
Ed invece è cambiato tutto.

martedì 8 luglio 2008

Rolling Cast

Anch'io sono stata coinvolta nella catena, che in questi giorni imperversa nella blogosfera dei fumettisti!
Il gioco è immaginare il film della propria vita e trovare gli attori adatti ad interpretare le persone a noi vicine.
Ecco il mio cast:

Scarlett Johansson
nel ruolo di: Silvia



Jennie Garth
nel ruolo di Michela B.



Jack Black
nel ruolo di Marco R.



Drew Barrymore
nel ruolo di: Manuela N.



Ethan Hawke
nel ruolo di: Luca B.



Stefania Rocca
nel ruolo di: Michela L.



Luke Wilson
nel ruolo di: Mauro R.



Tori Spelling
nel ruolo di: Emanuela P.


Snoop Dog
nel ruolo di: Giuseppe P.



Ashton Kutcher
nel ruolo di: Giuliano R.



Keifer Sutherland
nel ruolo di Stefano S.



Anthony Michael Hall
nel ruolo di: Stefano S.



Marcia Cross
nel ruolo di: Alda S.



Kristin Davies
nel ruolo di: mia sorella Sara



Al Pacino
nel ruolo di: mio papà



Vanessa Redgrave
nel ruolo di: mia mamma



Bruce Willis
nel ruolo di: Diego



Andrea Parker
nel ruolo di: me stessa

domenica 29 giugno 2008

Birkenstock una filosofia di vita

Ieri ho accompagnato mia sorella a comperarsi un paio di Birkenstock e mi si è aperto un mondo.
Dal mio personalissimo punto di vista queste calzature sono (o meglio erano) dei sandali tedeschi orribili che stanno bene solo a chi ha piedi fantastici e sul resto della popolazione sono terribili.
Mi sono dovuta ricredere.
Ci rechiamo in un negozio vicino all'ufficio specializzato in queste calzature che sembra sempre vuoto. All'ingresso ci accoglie un imprevisto elimina code (la macchinetta che ditribuisce i numerini dal salumiere), ma dato che il negozio appare come sempre vuoto evitiamo di prenderlo. Appena varcata la soglia il commesso esordisce chiedendoci se abbiamo preso il numero.
Io e mia sorella ci guardiamo stranite e andiamo a procurarcelo.
Quel negozio all'apparenza vuoto ha sempre quattro o cinque clienti a ciclo continuo, appena ne esce uno, un altro entra ed incominciamo a capire l'utilità del numerino. I commessi sono tanti e continuano ad aggirarsi da un cliente all'altro come le api sui fiori con la stessa operosità, dedizione e cura del cliente che al giorno d'oggi è così rara. Fanno provare modelli, offrono consigli, aggiungono buchi in modo tale che il cliente abbia ai piedi al termine dell'acquisto un prodotto perfetto, che lo appagghi pienamente e che lo faccia camminare con assoluta comodità.
Tutti quelli che entrano hanno ai piedi delle Birkenstock, sono l'unica ad avere delle Nike, ci sono persone sole, madri con i figli o figlie e persino un'intera generazione: nonna, figlia e nipote, tutte con ai piedi gli stessi sandali, ma di colori e modelli diversi.
Negli anni dato il sempre crescente gradimento sono stati realizzati svariati modelli con colori accattivanti e alla moda, pur mantenendo la suola ed il plantare inalterati.
Mia sorella è uscita con gli occhi che le brillavano e forse anch'io mi convertirò a questa filosofia di vita.

domenica 22 giugno 2008

Ladri e rapine

In due settimane hanno rapinato due coppie di miei amici, e come sempre un problema lo iniziamo a vivere nel momento in cui ad esserne colpiti sono nostri conoscente o noi stessi. Vivendo a Milano si sentono, leggono e vedono casi di questo tipo ogni giorno e finire nelle statistiche è più possibile che probabile, ma quando a raccontartelo sono persone a te vicine e capisci profondamente quello che provano l'idea di allarmarsi perde il suo stato di idea e diventa un stato d'animo. Oltre alla propria intimità violata e al non sentirsi sicuri neanche dentro la propria casa, da sempre sinonimo di nido e rifugio ci si rende conto del valore delle cose. Non sempre gli oggetti hanno un valore reale e monetario, ma molto più spesso hanno un valore simbolico, affettivo, lavorativo.
Alla mia collega l'anno scorso hanno rubato i regali della laurea, tutti oggetti che simbolizzavano la chiusura di un progetto e di una parte della vita otre al traguardo raggiunto.
Alla prima coppia di miei amici hanno rubato soldi, orologi, possaporti con tutti i problemi anche di ordine burocratico che ne conseguono, ma la cosa peggiore è che erano in casa a dormire mentre tutto questo accadeva. Li hanno addormentati con lo spray e si sono mossi indisturbati dentro la loro casa. La cosa è di per sè angosciante, ma l'angoscia più grande è generata dal pensiero che se la figlia di due anni che era al mare con i nonni fosse stata lì, magari sarebbe stata portata via.
Credo che un genitore dopo un'esperienza del genere possa solo impazzire ed ecco arrivare il fabbro ad installare le inferiate in modo tale che si possa dormire tranquilli, prigionieri in casa propria.
All'altra coppia hanno scassinato la porta mentre erano fuori e già ti domandi come mai i vicini non abbiano sentito niente, ma l'indifferenza a Milano è una costante e bisogna farci i conti.Gli hanno rubato qualche gioiello e poi i computer.
Per alcuni è solo uno strumento di gioco o di navigazione dul web, ma chi ci lavora capisce che è una perdita enorme, non tanto per l'oggetto, ma quanto per il contenuto dello stesso.
Fortunatamente non è successo nulla a livello fisico a tutte le persone di cui vi ho parlato, ma tutte sono state segnate, per motivi diversi dall'accaduto.
Non voglio fare discorsi politici, ma semplicemente rendere partecipe di uno stato di angoscia.