domenica 28 settembre 2008

Sweet London

Quest'estate prima di partire per le vacanze mi sono detta "Questa è l'ultima volta a Londra". Dopo sei volte che ci andavo in 2 anni avevo deciso di dedicarmi ad altre città europee. Ed invece a distanza di 1 solo mese ho una voglia matta di partire, di andare a vedere un altro musical, di girare per le strade, di scoprire altre vie ed altri quartieri. Mi sa che adesso vado sul sito di Ryanair a vedere se c'è qualche offerta. Tra l'altro mi è già venuta voglia di birra e di musei.

domenica 27 luglio 2008

Lenny Kravitz in concerto



Settimana scorsa siamo andati al concerto di quel concentrato sessuale di Lenny Kravitz.
Fantastico il concerto, orgasmico lui.
Uno dei pochi uomini pienamente consapevoli dell'aura di erotismo che lo circonda.

La solitudine dei numeri primi

Premetto che non ho letto il libro e che questo post è volgare.

Vado in libreria è mi capita tra le mani uno dei best seller del momento "La solitudine dei numeri primi".
Comincio a leggerlo e mi piace, mi fa ridere, mi ricorda in parte le vacanze sulla neve che facevo con i miei genitori.
Diego passa e mi dice che è una menata pazzesca tanto che lo ha regalato ad un amico che era interessato al libro.
Io replico "A me piace, fa ridere".
Diego aggrotta le sopracciaglia e se ne va mormorando "Sarà, io l'ho trovato pesantissimo".
Abbandono la lettura del libro e mi metto a leggere la trama "E' possibile che un incipit divertente faccia sprofondare il libro nella più cupa tristezza" dico tra me e me.
E mentre questo pensiero si sta ancora materializzando nella mia testa mi rendo conto che il libro è effettivamente una menata pazzesca, come lo ha definito Diego.
A quel punto alcuni elementi che mi hanno fatto divertire diventano agghiaccianti e nella mia testa si susseguono le seguenti frasi:
- Pirla di un genitore, ma non hai insegnato a tua figlia che se ti scappa la pipì si va in bagno? e se si mette dietro ad un albero deve abbassare i pantaloni o slacciarsi la tuta da sci prima di farla?
- Deficiente di una bambina a dieci anni non ti sembra un po' da cogliona pisciarsi addosso?
- Stronzi di genitori perchè date il latte a colazione a vostra figlia che si sa che con il freddo la cacarella è garantita
- Sempre più deficiente di una bambina, già pisciarsi addosso è da cretini, ma cacarsi addosso non riesco neanche a definire che cosa sia.

Al ragazzino che abbandona la sorella un po' ritardata al parco e va ad una festa, solo perchè se ne vergogna non lancio improperi solo perchè l'ho letto nel riassunto e non dalle parole dell'autore, per cui non ho abbastanza elementi narrativi, per incazzarmi anche con lui.

Da quel poco che ho letto e dall'incazzatura che ne è scaturita, penso sempre di più che la maggior parte dei genitori di oggi siano dei coglioni e che i figli non possono essere altro che il frutto dei suddetti genitori.
Ma è mai possibile che non si riesca ad insegnare, l'educazione, il rispetto, l'amor proprio ed un minimo di orgoglio? E per orgoglio, non intendo la spocchia, l'alterigia e quel senso di onnipotenza che contraddistingue tutti i ragazzini dai dodici anni in su. Parlo del senso di responsabilità e del senso del dovere, dell'atavico distinguo tra bene e male, tra giusto e sbagliato.
Come cazzo si fa ad abbandonare la propria sorella al parco.
Cazzo!!!

In conclusione penso che il libro non lo leggerò

sabato 26 luglio 2008

Sorriso amaro

Sto andando a prepararmi il caffè con la calma e la rilassattezza che contraddistingue il sabato mattina, dove non ci sono sveglie che suonano, metropolitane da prendere e passi veloci da fare per raggiungere l'ufficio. Il cielo coperto da al tutto quell'atmosfera ovattata che mi lascia ancora in un piacevole stato di torpore e mentre preparo il caffè il mio sguardo vacuo scorge un libro lasciato in giro da Diego.
"Terra" di Stefano Benni.
Ho l'abitudine di leggere la quarta di copertina dei libri che trovo per casa, così per inerzia, con l'occhio ancora pieno di sonno scorro quelle trenta righe riassuntive e poi scendo alla copertina e al prezzo quasi senza rendermene conto.
Arrivata al prezzo un semi sorriso, paragonabile a quello di una paralisi mi stravolge il viso in una sorta di smorfia.
Lire 12.000 Euro 6,20.
Ci hanno fatto illudere che non sarebbe cambiato niente.
Ed invece è cambiato tutto.

martedì 8 luglio 2008

Rolling Cast

Anch'io sono stata coinvolta nella catena, che in questi giorni imperversa nella blogosfera dei fumettisti!
Il gioco è immaginare il film della propria vita e trovare gli attori adatti ad interpretare le persone a noi vicine.
Ecco il mio cast:

Scarlett Johansson
nel ruolo di: Silvia



Jennie Garth
nel ruolo di Michela B.



Jack Black
nel ruolo di Marco R.



Drew Barrymore
nel ruolo di: Manuela N.



Ethan Hawke
nel ruolo di: Luca B.



Stefania Rocca
nel ruolo di: Michela L.



Luke Wilson
nel ruolo di: Mauro R.



Tori Spelling
nel ruolo di: Emanuela P.


Snoop Dog
nel ruolo di: Giuseppe P.



Ashton Kutcher
nel ruolo di: Giuliano R.



Keifer Sutherland
nel ruolo di Stefano S.



Anthony Michael Hall
nel ruolo di: Stefano S.



Marcia Cross
nel ruolo di: Alda S.



Kristin Davies
nel ruolo di: mia sorella Sara



Al Pacino
nel ruolo di: mio papà



Vanessa Redgrave
nel ruolo di: mia mamma



Bruce Willis
nel ruolo di: Diego



Andrea Parker
nel ruolo di: me stessa

domenica 29 giugno 2008

Birkenstock una filosofia di vita

Ieri ho accompagnato mia sorella a comperarsi un paio di Birkenstock e mi si è aperto un mondo.
Dal mio personalissimo punto di vista queste calzature sono (o meglio erano) dei sandali tedeschi orribili che stanno bene solo a chi ha piedi fantastici e sul resto della popolazione sono terribili.
Mi sono dovuta ricredere.
Ci rechiamo in un negozio vicino all'ufficio specializzato in queste calzature che sembra sempre vuoto. All'ingresso ci accoglie un imprevisto elimina code (la macchinetta che ditribuisce i numerini dal salumiere), ma dato che il negozio appare come sempre vuoto evitiamo di prenderlo. Appena varcata la soglia il commesso esordisce chiedendoci se abbiamo preso il numero.
Io e mia sorella ci guardiamo stranite e andiamo a procurarcelo.
Quel negozio all'apparenza vuoto ha sempre quattro o cinque clienti a ciclo continuo, appena ne esce uno, un altro entra ed incominciamo a capire l'utilità del numerino. I commessi sono tanti e continuano ad aggirarsi da un cliente all'altro come le api sui fiori con la stessa operosità, dedizione e cura del cliente che al giorno d'oggi è così rara. Fanno provare modelli, offrono consigli, aggiungono buchi in modo tale che il cliente abbia ai piedi al termine dell'acquisto un prodotto perfetto, che lo appagghi pienamente e che lo faccia camminare con assoluta comodità.
Tutti quelli che entrano hanno ai piedi delle Birkenstock, sono l'unica ad avere delle Nike, ci sono persone sole, madri con i figli o figlie e persino un'intera generazione: nonna, figlia e nipote, tutte con ai piedi gli stessi sandali, ma di colori e modelli diversi.
Negli anni dato il sempre crescente gradimento sono stati realizzati svariati modelli con colori accattivanti e alla moda, pur mantenendo la suola ed il plantare inalterati.
Mia sorella è uscita con gli occhi che le brillavano e forse anch'io mi convertirò a questa filosofia di vita.

domenica 22 giugno 2008

Ladri e rapine

In due settimane hanno rapinato due coppie di miei amici, e come sempre un problema lo iniziamo a vivere nel momento in cui ad esserne colpiti sono nostri conoscente o noi stessi. Vivendo a Milano si sentono, leggono e vedono casi di questo tipo ogni giorno e finire nelle statistiche è più possibile che probabile, ma quando a raccontartelo sono persone a te vicine e capisci profondamente quello che provano l'idea di allarmarsi perde il suo stato di idea e diventa un stato d'animo. Oltre alla propria intimità violata e al non sentirsi sicuri neanche dentro la propria casa, da sempre sinonimo di nido e rifugio ci si rende conto del valore delle cose. Non sempre gli oggetti hanno un valore reale e monetario, ma molto più spesso hanno un valore simbolico, affettivo, lavorativo.
Alla mia collega l'anno scorso hanno rubato i regali della laurea, tutti oggetti che simbolizzavano la chiusura di un progetto e di una parte della vita otre al traguardo raggiunto.
Alla prima coppia di miei amici hanno rubato soldi, orologi, possaporti con tutti i problemi anche di ordine burocratico che ne conseguono, ma la cosa peggiore è che erano in casa a dormire mentre tutto questo accadeva. Li hanno addormentati con lo spray e si sono mossi indisturbati dentro la loro casa. La cosa è di per sè angosciante, ma l'angoscia più grande è generata dal pensiero che se la figlia di due anni che era al mare con i nonni fosse stata lì, magari sarebbe stata portata via.
Credo che un genitore dopo un'esperienza del genere possa solo impazzire ed ecco arrivare il fabbro ad installare le inferiate in modo tale che si possa dormire tranquilli, prigionieri in casa propria.
All'altra coppia hanno scassinato la porta mentre erano fuori e già ti domandi come mai i vicini non abbiano sentito niente, ma l'indifferenza a Milano è una costante e bisogna farci i conti.Gli hanno rubato qualche gioiello e poi i computer.
Per alcuni è solo uno strumento di gioco o di navigazione dul web, ma chi ci lavora capisce che è una perdita enorme, non tanto per l'oggetto, ma quanto per il contenuto dello stesso.
Fortunatamente non è successo nulla a livello fisico a tutte le persone di cui vi ho parlato, ma tutte sono state segnate, per motivi diversi dall'accaduto.
Non voglio fare discorsi politici, ma semplicemente rendere partecipe di uno stato di angoscia.

domenica 15 giugno 2008

Sex and the city 2




Navigando in rete continuo a vedere delle critiche abbastanza negative nei confronti del film.
Le obiezioni che vengono mosse più frequentemente sono: mancanza di sesso, si vede troppo poco New York, non è fedele alla serie, se ne poteva fare a meno, con giudizi che oscillano dal sufficiente al discreto.
Quello che mi stupisce è che queste citiche vengano mosse anche da appassionati della serie.
Chiaramente il mio stupore è dettato dal non essere assolutamente d'accordo.
Sono andato a vederlo due volte, il giorno della prima con il mio lui e l'altra sera con le mie colleghe.
E come sempre gli spunti di riflessione sono cambiati in base alle prospettive, nel primo caso l'amore e nel secondo l'amicizia.
Forse il mio giudizio è annebbiato, perchè sono una fervente appassionata della serie, ma ritengo tutte queste critiche superficiali e stupide.
Il film è la chiusura definitiva della serie ed è totalemente coerente con la premessa, ha un'intro riasuntiva che racconta in poche frasi e poche immagini chi sono i personaggi e qual' è stato il loro percorso nei sei anni delle stagioni televisive e tira le fila delle loro relazioni.
Effettivamente il film avrebbe dovuto intitolarsi "Love and the city", per i temi trattati, ma trovo corretto che a quarantanni non si cerchi più il sesso facile, ma la costruzione e la stabilizzazione di un rapporto, il sesso è più parlato che esplicito, ma il tema viene affrontato come sempre con coerenza.
Si tratta pur sempre di un film leggero, ma chi va a vederlo ne è pienamente consapevole.
"Sex and the city - The movie" ha chiuso un ciclo, ma continuerà a far parlare di sè come la serie.
Buona visione e buon sex and love a tutte.

sabato 14 giugno 2008

Parole d'amore

Franco Battiato
Last Summer Dance (Disc 1) (2003)
La Cura

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.
Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te

sabato 7 giugno 2008

Fantastica ATM

Non amo lamentarmi dei disservizi dei/sui mezzi pubblici, perchè penso che non siano sempre dovuti all'azienda, ma anche diversi fattori esterni, come il traffico, gli automobilisti che non rispettano le regole stradali, l'errore umano (che c'è in tutti noi altrimenti saremmo divini), gli errori tecnici e meccanici.
Insomma di giustificazioni ne trovo parecchie, ma ieri sera ero proprio incazzata.
Esco dall'ufficio dopo una giornata al fulmicotone, vado in metropolitana, sento che arriva il treno, mi scapicollo giù dalle scale sperando che sia quella che devo prendere io in direzione Bisceglie (anche se di norma arriva Rho/Fiera per la mitica legge di Murphy), scarto tutti i passeggeri che compatti defluiscono dal vagone e mentre le porte si chiudono riesco a salire e ad aggiudicarmi un posto a sedere.
Dopo una giornata terribile l'epilogo non è tanto male, un briciolo di fortuna mi ha sorriso.
Mentre sfoglio per inerzia un giornale free press, il treno fermata dopo fermata (sono 16 in tutto) mi sta portando a casa, unico luogo dove voglio andare, mi sento come Dorothy del Mago di Oz.
E mentre pregusto il soffice divano, dove abbandonarmi per decomprimere lo stress della giornata l'altroparlante annuncia "Il treno ha terminato la corsa si prega di scendere".
Finalmente sono arrivata!
O forse no.
Dal brusio che si leva dal vagone capisco che c'è qualcosa di strano, alzo lo sguardo e vedo che la fermata è Gambara.
Fanno scendere tutti e il treno si allontana andando in senso inverso a quello di marcia.
Avrebbero potuto avvertire "treno con capolinea a scelta del guidatore", doveva essere un amico del tizio che guidava alla mattina 2 giorni prima e che ha saltato tre fermate, dovendo puoi tornare in dietro ogni volta.
Il resto è abbastanza prevedibile, ho atteso, sono salita sul successivo che si è riempito all'inverosimile e sono arrivata a casa.
So che c'è di peggio, ma quando si hanno già le palle piene cose come queste fanno incazzare.

giovedì 29 maggio 2008

Sex and the City


Domani è il gran giorno.
Finalmente nelle sale italiane esce il film della serie che ha cambiato radicalmente la visione delle donne e del sesso nell'ultimo decennio.
Tra abiti griffati, locali alla moda, carriere sfavillanti le quattro eroine newyorkesi, tornano finalmente a far brillare gli occhi e battere i cuori di tutte le "ragazze" del mondo.
Per quanto i giornali abbiano abbondantemente spoilerato sul film, per un'appassionata come me che ha tutte e sei le stagioni del telefilm e le ha viste più volte, questo non può essere che il felice epilogo di un'amicizia a distanza.
Sì perchè le quattro protagoniste con i loro caratteri, i loro problemi, le loro fissazioni non possono che incarnare in toto o in parte ognuna di noi.
Ma per quanto Carrie e le sue amiche abbiano dimostrato nel corso degli ani che anche le donne possono fare sesso come gli uomini, alla fine ognuna di loro ha trovato quello che tutte le donne cercano: l'Amore.
Anche Samantha la più irriducibile del gruppo alla fine ha dovuto capitolare.
Ma l'interrogativo più grande, in parte svelato è: Carrie sposerà il suo Mr Big?
Domani l'ultima e definitiva risposta.

domenica 18 maggio 2008

CAMPIONI

CAMPIONI D'ITALIAAAAAAAAAAAAAA



Dopo una settimana di passione e i minuti successivi al gol della Roma, siamo Campioni d'Italia.
Grandioso Zlatan, che è tornato per fare la differenza e grandiosa Inter.
Per suggellare questa giornata straordinaria la vittoria di Valentino Rossi (anche lui interista) sul circuito di Le Mans.
E 'sta sera tutti a San Siro per festeggiare.
GRANDI

venerdì 16 maggio 2008

Anoressiche o niente

L'altro giorno passo dai miei genitori e arraffo un paio di riviste che stavano per buttare via, giusto per sfogliare qualcosa quando torno a casa alla sera e che cosa trovo? Uno straordinario inserto moda sulle sfilate di Milano, Parigi e New York.
Dapprima mi soffermo sui vestiti giusto per capire quali sono le nuove tendenze e rendermi conto che nel mio armadio ci sono solo cose out of style con cui comunque mi vestirò per tutta la primavera e l'estate dato che il fondo stanziato per i vestiti è abbastanza irrisorio e comunque non ho ancora visto in giro niente che valga la pena di erodere il già irrisorio fondo.
Poi dò un'occhiata alle modelle, sogno di tutti gli uomini e mi rendo conto che saranno anche modelle, ma fanno ben schifo.
Corpi scheletrici, visi scavati, espressioni emaciate.
Non sono propriamente donne, sono esseri androgeni, dei perfetti manichini quasi senz'anima, non sorridono, hanno tutte la stessa identica espressione, gli stessi corpi, quasi le stesse facce.
Non interpretano l'abito, non fanno altro che portarlo avanti ed indietro sulla passerella.
Mentre rimango perplessa di fronte a tanta vuotezza ed inespressività, capito sulla pagina di una nota firma per donne non affette da sifilide, ma bensì avvezze ai piaceri della tavola ed anche qui mi scontro con una reantà sconcertante.
Le modelle, in questo caso sorridenti, sono vestite solo di nero o nero e crema, stile bon ton.
Ergo già non segui i canoni imposti dalla società e dalla moda, almeno vestiti in maniera classico-elegante.
Del genere salviamo il salvabile.
Mentre rifletto su queste cose mi cade l'occhio sull'acconciatura.
Capello stirato come va adesso con forcina a raccogliere la ciocca di capelli frontali sul centro della nuca.
Ma l'hair stylist non aveva niente di più creativo da proporre?
Del genere, sei grassa allora non dare troppo nell'occhio?
Sei grassa allora beccati dei capelli banali che hanno tutti, così almeno rimani anonima?
Sì perchè quel tipo di acconciatura è usato e stausato da tutta la gente comune, ci si mettono 3 minuti a farla e l'investimento è di 2 forcine per capelli, le più esose ci mettono 2 mollettine carine.
Ma è possibile che non esista un'onesta via di mezzo?
Mentre sono persa in questi pensieriarrivo alla pagina dedicata alla firma Pin Up Stars.
Se sei una pin up, hai le curve!
Il concetto di curve è imprescindibile dal concetto di pin up, coesistono, vivono assieme, sono l'uno l'espressione dell'altro.
Ed invece, altro che curve, l'autostrada del sole, un rettilineo da qualsiasi punto di osservazione.
Lo stilista (uomo etero) in compenso si era mangiato 2 modelle prima dell'ingresso finale.

domenica 4 maggio 2008

Iron Man


Giovedì sono andata al cinema a veder Iron man, scelta dettata dallo stare con uno sceneggiatore di fumetti che ha amici che fanno e leggono fumetti.
Malgrado fossi più contenta della compagnia che della scelta cinematografica, il film mi è piaciuto e anche parecchio.
Ha una bella storia, ha delle ottime battute e c'è anche la storia d'amore, cosa chiedere di più.
In soldoni era una commedia travestita da film supereroistico.
Dato che ho dovuto vedere tutti questi film ispirati ai fumetti eccovi la mia personale classifica di gradimento:
X-Men 2 (neanche da dire che Hugh Jackman: Logan/Wolverine è in assoluto il mio personaggio preferito, sarà per il fisico, sarà perchè è un figo, sarà perchè estrae gli artigli, sarà per il taglio di capelli, sarà per questo che mi piace Morgan con il nuovo look ;-)
X-Men 1
Iron Man
Batman - Begins
Flash (con colonna sonora dei Queen)
Mystery Men (una chicca per amatori del genere con l'esilarante Ben Stiller)
Batman
Batman 2 Il ritorno (entrambi dello straordinario e visionario regista Tim Barton)
X-Man 3 (si vede il cambio di regia, ma non riesco a rimanere impassibile di fronte a Hugh Jackman in canotta, con quei capelli assurdi)
La quadrilogia di Superman con il compianto Christopher Reeve (non tanto per la bellezza dei film quanto perchè li vedevo da bambina e sono un bel ricordo)
Devil (brutto, brutto, brutto)
Hulk (talmente noioso da prendere sonno dopo il primo quarto d'ora)

venerdì 2 maggio 2008

Glam rock alle Scimmie 2

So di aver fatto tutta una filippica su Morgan e poi ho parlato di tutt'altro, per questo ci sono le seconde puntate, perchè si è andati lunghi sul prologo.
Ma ricominciamo da dove avevo lasciato.
Finalmente dopo estenuanti ore passate ad aspettare e a farci digito pressare siamo dentro.
Il locale appare già gremito, per quanto piccolo davanti non si riescono a vedere che una serie interminabile di teste l'una accanto all'altra come fossero nere sagome di cartone.
Io e Diego ci guardiamo e all'unisono "io devo bere".
Benissimo!
Ora non resta che fare la fila per le consumazioni.
Decido di prendere la situazione in mano, che significa avere i biglietti per le consumazioni nella mia mano e vado verso il bancone, mi infilo in un pertugio ed in una frazione di secondo tra me e l'agognata birra non c'è che un inanimato appiccicoso pezzo di legno.
Sfodero un sguardo complice alla barista incorniciato da un sorriso rilassato come a dire "capisco che tu ne hai già le palle piene e la serata non è ancora praticamente cominciata, per cui vorrei da bere, ma te lo chiedo come se fosse un favore e non un tuo dovere".
La tizia coglie lo sguardo e con gentilezza mi risponde "arrivo tra un momento".
Cinque minuti dopo sorseggiavo la mia birra media e Diego la sua Coca-Cola.
Dopo poco comincia a suonare un gruppo terribile annunciato e presentato da Morgan.
Mi sale l'angoscia "E noi abbiamo fatto tutta questa fatica per sentire Morgan che dice due cazzate e questi che ammazzano note testi e tutto quanto concerne l'emisfero musicale?"
No cazzo no.
Fanno una versione di Heros di Bowie che fa rabbrividire.
Mi piacerebbe andare da Morgan distante da me pochi metri e centinaia di corpi per chiedergli "Emanuele ha fatto una versione alla Bono che non ti ha dato niente, e questi oltre a delle pugnalate che cosa ti hanno dato?".
Ma resto a presidiare la mia postazione guadagnata con tanta fatica.
Mentre penso tutto questo il fantastico gruppo sul palco dopo poche canzoni ha un indice di gradimento talmente basso che decide di battere in ritirata.
E finalmente sul palco sale lui.
Suona la pianola a fiato, poi il sintetizzatore, poi canta, poi suona la pianola, poi canta, poi suona la chitarra, canta di nuovo.
Uno spettacolo straordinario.
Suona molto bene tutti gli strumenti e canta altrettanto bene, sa dove può arrivare, sa quali sono i suoi limiti e soprattutto sa quello che vuole trasmettere attraverso la musica.
Non parla non dice cazzate, suona e canta e basta.
Questo è il suo modo di comunicare.
Il suo fare il brillante ad XFactor non è un atteggiamento sa di cosa sta parlando e anche molto bene.
Sono felice, entusiasta.
L'apice lo raggiunge cantando Let's Dance di David Bowie, in un'interpretazione straordinaria, molto aderente all'originale, ma in puro Morgan's style.
Una bella serata per cui è valsa la pena fare tutta quella fatica per entrare, anche se lo reputo comunque un'assurdo frutto di una gestione a cazzo.
Purtroppo sono le 2.00 è ora di andare a casa, anche se il locale è ancora gremito, anche se sul palco c'è ancora lui, anche se continuo a sentire solo buona musica, il mio corpo mi implora di tornare a casa ed io obbedisco.
Fine della serata mondana di una non troppo mondana.

giovedì 1 maggio 2008

Glam rock alle Scimmie

Ieri io e Diego ci siamo recati ad un evento mondano, senza essere notoriamente dei mondani.
Alle Scimmie, rinomato locale milanese, c'era una serata di glam rock a cui partecipava anche Morgan, mia passione già in tempi non sospetti, prima di approdare alla prima serata di Rai2 con il programma XFactor.
L'ultima volta che l'ho visto in concerto era il lontano non mi ricordo più quando, ero al secondo anni di università e lui era ancora il front man dei Bluvertigo.
L'occasione era ghiotta!
Come non andare a controllare che la rinnovata fama non gli avesse dato alla testa, facendolo diventare uno dei tanti idioti televisivi.
Lo spettacolo era previsto per le 22.00, alle 21.20 siamo davanti al locale sapendo che non è particolarmente grande.
Dato il numero di persone presenti la possibilità di entrare e di riuscire a godersi lo spettacolo è concreta.
Davanti al locale albergano già una cinquantina di persone di varie età, generi e tipi.
Mi piace l'idea di essere finita in mezzo ad un’umanità variegata e non in una bolgia di ragazzine urlanti o peggio di ex fans urlanti (trenta/quarantenni che credono che una buona dose di trucco non lasci trasparire il passare del tempo).
Si fanno le 22.00, le persone sono diventate 150 e le porte non si aprono.
Si fanno le 22.30 e le persone sono diventate 200/250 e le porte non si aprono.
Si fanno le 23.00 e finalmente le porte si aprono.
Neanche fossimo ad un concerto dei Rolling Stones la folla già particolarmente accalcata, preme l'una contro l'altra verso quello spiraglio denominato porta, presidiata da un tizio di colore grosso come l'attore del Miglio Verde e con la stessa faccia bonaria, ma integerrimo che fa entrare a cinque alla volta.
La distanza tra noi e l’entrata è di 1 metro e 1/2, più tre scalini (è in queste occasioni che si capisce in concreto che cosa sia la legge della relatività delle distanze).
Finalmente dopo tre quarti d'ora di presso terapia, sauna e gomito massaggio sono davanti alla porta.
La speranza di avercela fatta si infrange quando da dentro giunge la voce che non entrerà più nessuno.
Cazzo tanta fatica per niente.
Poi il proprietario annuncia che possono entrare ancora 20 persone.
Ce l’ho fatta, poi mi giro e mi rendo conto che ho perso di vista il mio accompagnatore.
Il buttafuori mi guarda e mi dice "Tu con chi sei?", mi volto e vedo spuntare 3 dita dalla folla "con quello lì" rispondo indicando le dita. Mi guarda male e replica "Non vi potevate tenere per mano?" ed io "Ci abbiamo provato, ma è stato impossibile" di fronte a tanta disarmante sincerità, mi fa entrare e ripesca non so come Diego dalle retrovie.