venerdì 2 maggio 2008

Glam rock alle Scimmie 2

So di aver fatto tutta una filippica su Morgan e poi ho parlato di tutt'altro, per questo ci sono le seconde puntate, perchè si è andati lunghi sul prologo.
Ma ricominciamo da dove avevo lasciato.
Finalmente dopo estenuanti ore passate ad aspettare e a farci digito pressare siamo dentro.
Il locale appare già gremito, per quanto piccolo davanti non si riescono a vedere che una serie interminabile di teste l'una accanto all'altra come fossero nere sagome di cartone.
Io e Diego ci guardiamo e all'unisono "io devo bere".
Benissimo!
Ora non resta che fare la fila per le consumazioni.
Decido di prendere la situazione in mano, che significa avere i biglietti per le consumazioni nella mia mano e vado verso il bancone, mi infilo in un pertugio ed in una frazione di secondo tra me e l'agognata birra non c'è che un inanimato appiccicoso pezzo di legno.
Sfodero un sguardo complice alla barista incorniciato da un sorriso rilassato come a dire "capisco che tu ne hai già le palle piene e la serata non è ancora praticamente cominciata, per cui vorrei da bere, ma te lo chiedo come se fosse un favore e non un tuo dovere".
La tizia coglie lo sguardo e con gentilezza mi risponde "arrivo tra un momento".
Cinque minuti dopo sorseggiavo la mia birra media e Diego la sua Coca-Cola.
Dopo poco comincia a suonare un gruppo terribile annunciato e presentato da Morgan.
Mi sale l'angoscia "E noi abbiamo fatto tutta questa fatica per sentire Morgan che dice due cazzate e questi che ammazzano note testi e tutto quanto concerne l'emisfero musicale?"
No cazzo no.
Fanno una versione di Heros di Bowie che fa rabbrividire.
Mi piacerebbe andare da Morgan distante da me pochi metri e centinaia di corpi per chiedergli "Emanuele ha fatto una versione alla Bono che non ti ha dato niente, e questi oltre a delle pugnalate che cosa ti hanno dato?".
Ma resto a presidiare la mia postazione guadagnata con tanta fatica.
Mentre penso tutto questo il fantastico gruppo sul palco dopo poche canzoni ha un indice di gradimento talmente basso che decide di battere in ritirata.
E finalmente sul palco sale lui.
Suona la pianola a fiato, poi il sintetizzatore, poi canta, poi suona la pianola, poi canta, poi suona la chitarra, canta di nuovo.
Uno spettacolo straordinario.
Suona molto bene tutti gli strumenti e canta altrettanto bene, sa dove può arrivare, sa quali sono i suoi limiti e soprattutto sa quello che vuole trasmettere attraverso la musica.
Non parla non dice cazzate, suona e canta e basta.
Questo è il suo modo di comunicare.
Il suo fare il brillante ad XFactor non è un atteggiamento sa di cosa sta parlando e anche molto bene.
Sono felice, entusiasta.
L'apice lo raggiunge cantando Let's Dance di David Bowie, in un'interpretazione straordinaria, molto aderente all'originale, ma in puro Morgan's style.
Una bella serata per cui è valsa la pena fare tutta quella fatica per entrare, anche se lo reputo comunque un'assurdo frutto di una gestione a cazzo.
Purtroppo sono le 2.00 è ora di andare a casa, anche se il locale è ancora gremito, anche se sul palco c'è ancora lui, anche se continuo a sentire solo buona musica, il mio corpo mi implora di tornare a casa ed io obbedisco.
Fine della serata mondana di una non troppo mondana.

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