giovedì 1 maggio 2008

Glam rock alle Scimmie

Ieri io e Diego ci siamo recati ad un evento mondano, senza essere notoriamente dei mondani.
Alle Scimmie, rinomato locale milanese, c'era una serata di glam rock a cui partecipava anche Morgan, mia passione già in tempi non sospetti, prima di approdare alla prima serata di Rai2 con il programma XFactor.
L'ultima volta che l'ho visto in concerto era il lontano non mi ricordo più quando, ero al secondo anni di università e lui era ancora il front man dei Bluvertigo.
L'occasione era ghiotta!
Come non andare a controllare che la rinnovata fama non gli avesse dato alla testa, facendolo diventare uno dei tanti idioti televisivi.
Lo spettacolo era previsto per le 22.00, alle 21.20 siamo davanti al locale sapendo che non è particolarmente grande.
Dato il numero di persone presenti la possibilità di entrare e di riuscire a godersi lo spettacolo è concreta.
Davanti al locale albergano già una cinquantina di persone di varie età, generi e tipi.
Mi piace l'idea di essere finita in mezzo ad un’umanità variegata e non in una bolgia di ragazzine urlanti o peggio di ex fans urlanti (trenta/quarantenni che credono che una buona dose di trucco non lasci trasparire il passare del tempo).
Si fanno le 22.00, le persone sono diventate 150 e le porte non si aprono.
Si fanno le 22.30 e le persone sono diventate 200/250 e le porte non si aprono.
Si fanno le 23.00 e finalmente le porte si aprono.
Neanche fossimo ad un concerto dei Rolling Stones la folla già particolarmente accalcata, preme l'una contro l'altra verso quello spiraglio denominato porta, presidiata da un tizio di colore grosso come l'attore del Miglio Verde e con la stessa faccia bonaria, ma integerrimo che fa entrare a cinque alla volta.
La distanza tra noi e l’entrata è di 1 metro e 1/2, più tre scalini (è in queste occasioni che si capisce in concreto che cosa sia la legge della relatività delle distanze).
Finalmente dopo tre quarti d'ora di presso terapia, sauna e gomito massaggio sono davanti alla porta.
La speranza di avercela fatta si infrange quando da dentro giunge la voce che non entrerà più nessuno.
Cazzo tanta fatica per niente.
Poi il proprietario annuncia che possono entrare ancora 20 persone.
Ce l’ho fatta, poi mi giro e mi rendo conto che ho perso di vista il mio accompagnatore.
Il buttafuori mi guarda e mi dice "Tu con chi sei?", mi volto e vedo spuntare 3 dita dalla folla "con quello lì" rispondo indicando le dita. Mi guarda male e replica "Non vi potevate tenere per mano?" ed io "Ci abbiamo provato, ma è stato impossibile" di fronte a tanta disarmante sincerità, mi fa entrare e ripesca non so come Diego dalle retrovie.

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